lunedì, ottobre 26, 2009

Ci vediamo lì?


Sta per partire anche questa edizione di Lucca Comics and Games.
Sarò presente allo stand Rizzoli Lizard da Giovedì 29 a Domenica 1 Novembre.
E fin qui tutto bene, direi.

Ma apprendo ora che ci sarà pure uno Showcase di me medesimo presentato da Gipi giovedì 29 alle 18.00, nell'apposita area. Io disegnerò ripreso da telecamera mentre discorrerò amabilmente con Gipi (si avete capito bene. Così, non il contrario. La vita è strana eh?) Possibilmente cercando di restare vivo.
(nota per me: ricordarsi di aggiornare il mio supporto per il multitasking).

Comunque vi aspetto. Venite che ci tengo.

giovedì, ottobre 22, 2009

Intermezzo




Continuano ad arrivare bei messaggi, qui sul blog e in privato. Sentire come vi siete immedesimati nella mia piccola storia è, credo, il più bel regalo che una autore possa ricevere dei suoi lettori.
Vi ringrazio tutti e cercherò di rispondere a ciascuno.
Intanto google alert mi porta, come un messaggio in bottiglia, la prima recensione dell' "Improvvisatore" in italiano.
Si può leggere QUI
E' di Andrea Turetta, che non ho il piacere di conoscere ma che ringrazio.

sabato, ottobre 17, 2009

Materiali#3

In un libro a fumetti come "L'improvvisatore", lo stile adottato parrebbe non porre particolari problemi col realismo delle ambientazioni e dei personaggi.
In qualche maniera è così, ma mentre lavoravo a questa storia ho sentito la necessità di disegnare partendo da una documentazione abbastanza precisa.
Pur disegnando luoghi e situazioni a me familiari, ho voluto documentarmi per evitare che l'eccessiva confidenza mi facesse cadere nello stereotipo. A cominciare da Elia.
Anche io suono il sax soprano, ma non mi sono mai visto "da fuori" e poi l'identificazione tra me e lui era già abbastanza pronunciata senza metterci anche le fattezze fisiche.

Cercando in internet mi sono fatto una raccolta utilizzando soprattutto immagini di Steve Lacy, che aveva la corporatura giusta, e l'attitudine sullo strumento che richiedeva il mio personaggio.

Ecco un esempio:
Ho utilizzato queste immagini nelle tavole, come repertorio di pose e inquadrature. Così:


Per strumenti più difficili da disegnare, come la batteria, ho fatto dei piccoli studi "dinamici", integrando la mia "esperienza sul campo" con le foto, per cercare di non fare errori di "funzionamento" dello strumento (ora basta virgolette, però!)
Utilizzando poi questi schizzi come modelli durante il disegno delle tavole.



Anche per i luoghi ho fatto una ricerca in internet e un bel giro a fotografare strade, colline e case...




In altre occasioni, erano delle foto trovate su giornali e riviste, per caso, a suggerirmi un'idea per una buona inquadratura. Così ho passato un periodo a strappare pagine, lasciando ovunque magazine monchi, per la gioia di Silvia. Ma credo di averne fatto buon uso.


Infine, ultima risorsa, i cari, vecchi amici. Sempre lì a portata di mano, che ti offrono personaggi come tu non sapresti inventarti neanche in mille anni.




Grazie Manu!

sabato, ottobre 10, 2009

Materiali #2

Continuo ad accompagnare l'uscita del libro mettendo qui sul blog altro materiale che illustri un poco il mio modo di lavorare.

Oggi voglio raccontare della maniera in cui passo dall'idea alla tavola finita. Per lo meno della maniera che ho usato in questo libro, perché non sono uno che si affeziona ai metodi, un po' perché li metto sempre in discussione e un po' perché mi piace troppo idearne di nuovi.

Prendiamo come esempio le tavole 28 e 29
Per ogni capitolo, ho passato qualche giorno a scrivere appunti in forma di dialoghi su vari pezzi di carta ( a volte addirittura su un quaderno). Dopo aver fatto decantare quanto scritto per alcuni giorni ancora, ho preso un moleskine "leggero" (di quelli rilegati con il punto metallico) e ho cominciato a mettere quei frammenti di dialogo in vignette e raccogliere le vignette in tavole.
In maniera molto semplice, oserei dire grezza.

Quello che ne è venuto fuori non è una sceneggiatura e nemmeno uno storyboard. Come si vede, a volte ho schizzato delle forme di personaggi ma non erano assolutamente indicazioni per le inquadrature, lo facevo solo per prendere tempo se non mi veniva subito la battuta successiva del dialogo. In questa fase sentivo solo le voci, (come Bernadette!) non avevo bisogno di visualizzare l'azione. Non ho ancora capito se perché avevo già chiaro tutto o perché non ne avevo la più pallida idea (propendo comunque per la seconda ipotesi, come si vedrà dalla fatica fatta in seguito sulle tavole).
NOTA: Questo metodo si è ripetuto identico per tutto il libro con la sola variazione che a un certo punto ho trovato più divertente fare questo schema scrivendo al computer con un programmino giocattolo che si chiama "Comic life" .

A questo punto cominciavo a sudare sulle tavole. Una prima matita, come uno storyboard in grandezza naturale, con la mina cyan, e poi, direttamente su questa, una matita più definita con una mina 2b.


In questa fase non ho messo balloon, cho cercato di tenere a mente l'ingombro del testo e ho disegnato liberamente.


Una volta finito con la matita 2b, scrivevo qualche appunto a margine, su dubbi di composizione, o mi "cazziavo" su qualche sbaglio per ricordarmi di fare correzioni.

Poi scansionavo le tavole, correggevo le magagne più evidenti, filtravo togliendo il cyan, aggiungevo balloon e lettering con photoshop e mettevo un secondo colore al volo, con la tavoletta grafica, per vedere se l'atmosfera della tavola era quella voluta.


Se tutto mi soddisfaceva, quando avevo un capitolo completo, le tavole partivano via mail alla volta di Nathalie (la mia bravissima traduttrice, indispensabile!) e poi dell'editore. Se no, si ricominciava daccapo.


Una volta approvate le tavole entrava in campo il tavolo luminoso. Stampavo la bozza e lucidavo il tutto con una mina HB su un fabriano f4.


Ottenendo così la mia versione definitiva da colorare (se non sbaffavo tutto, la grafite non perdona!).


A questo punto, nuova scansione dei definitivi, aggiustamento minimo dei livelli (perché mi piaceva rimanesse l'effetto matita evidente), quindi, lettering definitivo (qui ovviamente ho messo quello italiano che troverete nell'edizione Rizzoli Lizard), colorazione semplice... insomma qualche oretta di photoshop

et voilà ecco le tavole completate.

Ho ripetuto il gioco per una novantina di tavole e il libro era fatto! Facile no?

sabato, ottobre 03, 2009

Partito!

La barchetta di carta ha ormai iniziato il suo viaggio, speriamo non ci siano onde troppo alte.
Intanto è arrivato qualche bel messaggio dai lettori (alcuni sono anche nel post precedente). Ne sono felice.

Accompagnando ancora per un po' la nostra barchetta, metterò qui nel blog dei materiali che non ci sono nel libro (che pure ha una bella sezione extra... ehm).

Cominciamo con una copertina scartata per l'edizione francese.
Pochi giorni prima di andare in stampa, appena arrivato al mare per una breve vacanza con la mia famiglia, mi raggiunge una mail dell'editore. Improvvisamente non è più convinto della copertina che aveva approvato (e che io avevo realizzato), così mi chiede di pensarne (molto rapidamente) un'altra.
Io, indeciso se benedire o maledire la mia compulsione a portarmi dietro ovunque portatile, scanner e tavoletta grafica, mi metto al lavoro (mentre la mia famigliola se ne va a fare il bagno prendendomi allegramente per il culo).

Dopo vari rimbalzi via skype di alcuni bozzetti, a metà giornata arriviamo a un definitivo.

Approvato. Passo il pomeriggio a colorare e prima di cena (giusto in tempo per accogliere i villeggianti che tornano dalla spiaggia prendendomi allegramente per il culo) abbiamo la nuova copertina!

Non mi dispiace affatto, anche se la copertina approvata in precedenza mi piaceva davvero molto. Pazienza.
Passano alcune settimane e arriva il pacco con i libri.
Apro trepidante e... trovo la "vecchia" copertina! Così non mi resta che sedermi e cercare di decidere se sono più incazzato per il lavoro fatto a vuoto ( al mare!) o più contento di avere la copertina preferita da me.

(Alcuni mesi dopo scoprirò che la vecchia cover piaceva molto a tutti i collaboratori dell'editore e quando hanno scoperto che voleva sostituirla l'hanno pressato finché non ha cambiato idea. Li devo ringraziare?).
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...